Intervista del 15 Agosto 2009
Cosa ci consiglia di riportare : che il quindici agosto duemilanove, alle cinque del pomeriggio, abbiamo incontrato Luigi Corrado o Gigino Corrado? Esiste una differenza?Direi che Gigino Corrado e’ una persona prettamente impegnata nel sociale e non in politica. Per tanti anni mi son sempre interessato del sociale; stare con i ragazzi e’ sempre stata una cosa che mi ha affascinato. Ricordo che tanti anni fa il quindici di agosto organizzavamo il ferragosto strianese per dare il benvenuto a tutti i nostri emigranti che venivano dall’estero. Ero molto interessato e legato a queste cose affettive.
Adesso che queste cose affettive, come le definisce, non ci sono piu’, cosa induce Gigino Corrado a trascorrere il quindici agosto a Striano?
Si puo’ dire che negli anni passati Striano era da insegnamento per gli altri paesi vicini, nell’organizzare queste manifestazioni estive ed eravamo guardati con invidia e meraviglia da tutti i paesi del circondario, perche’ quello che si faceva a Striano, gli altri paesi se lo sognavano. Con il passare degli anni, invece di migliorare quelle che erano le nostre potenziali idee, sono state tutte affossate.
Perche’ e’ accaduto cio’ secondo lei?
Non saprei. Puo’ essere per mancanza di strutture o non so cos’altro. Venti o trent’anni fa abbiamo formato una compagnia teatrale che necessitava di un teatro e ad oggi, a distanza di trent’anni il teatro ancora non esiste. Spesso se ne e’ parlato, ma non e’ stato mai fatto.
E’ andato anche sgretolandosi l’idea di grande famiglia strianese?
Non credo. Ad esempio anche ieri a Striano e’ stato fatto qualcosa, quindi vuol dire che il potenziale esiste. Quando pero’ il potenziale non e’ aiutato, fortificato viene a mancare lo sviluppo della base esistente. Prima in piazza, in estate, si organizzavano serate danzanti, musica live… adesso non esiste piu’ nulla.
E’ il ricambio generazionale che ha cancellato queste tradizioni?
La nuova generazione si da’ da fare ma il problema e’ che e’ poco supportata. Porto ad esempio il torneo di beach volley o di pallavolo che si tiene ogni estate : venti anni fa io l’organizzavo in piazza sfruttando spazi inopportuni e ad oggi ancora si e’ costretti ad organizzare questi tornei senza poter godere di alcuna struttura.
Quindi Striano e’ ferma a vent’anni fa?
L’unico passo avanti e’ rappresentato dal fatto che anni fa organizzavamo un torneo di calcetto nell’area mercato, mentre oggi si svolge in una struttura idonea ma piccola esistente in via Risorgimento.
Adesso che tutte queste iniziative non trovano piu’ spazio, quali sono gli impegni di Gigino Corrado?
I miei impegni possono essere tanti e niente. Negli ultimi tempi ho dedicato molto piu’ tempo alla mia famiglia. Mi ritengo fortunato ad aver trovato una moglie in grado di sopportare tutti i miei impegni negli anni passati, quindi ad oggi ho voluto recuperare il tempo non dedicato a mia moglie ed ai miei quattro lasciato anche il lavoro per dedicarmi ai miei hobby : il calcio, le serate canore, le commedie, i giochi senza frontiere dei rioni e tante altre iniziative.
Perche’ e’ svanita quasi nel nulla tutta questa partecipazione?
Perche’ Striano non e’ cresciuta, non si sono sviluppate strutture idonee a dar vita a numerose iniziative di ogni tipo; e’ facile prendere ad esempio il campo sportivo. Questa struttura e’ la fotografia del degrado a Striano, che non puo’ minimamente confrontarsi con i paesi confinanti.
Le colpe di tutto cio’, di questo abbandono a chi andrebbero attribuite?
Non lo so. Dico pero’ che per fare una cosa, bisogna che questa desti interesse e piacere, se non si ha piacere non si riesce a capire. Porto ad esempio una situazione datata millenovecentonovantaquattro : con Antonio Risi, Felice Marciano, provammo a portare la musica strianese in giro arrivando fino in Spagna e Francia. Con cantanti e musicisti dilettanti abbiamo riscontrato numerosi consensi e il nostro obbiettivo era quello di proseguire sulla strada intrapresa per migliorare nel tempo. La nostra iniziativa e le nostre buone intenzioni non sono state ben supportate, non attribuendo la dovuta importanza alla nostra iniziativa, ma considerandola totalmente estemporanea e figlia di interessi personali. Si e’ sempre guardato all’altra faccia : l’affare, l’affare, l’affare…
Quanto e’ legata la parola “affare” con la figura di Gigino Corrado?
Tanto, tanto. Non c’e’ un centimetro della mia pelle che non e’ bollato in questo modo. Certo io non ho la villa a mare, non ho i palazzi con le maioliche di Sassuolo, non ho la piscina dietro casa, ecc. Sono in una casa che mi ha lasciato mia madre che ringrazio ancora oggi. Forse a qualcuno faceva piacere etichettare Gigino in questo modo. Posso dire pero’ che nell’arco degli anni qualcuno si sta ricredendo ed a me fa assoluto piacere. Fortunatamente non arriveranno a ricordarsi di me solo quando saro’ morto; si ricordano di me gia’ oggi e cio’ mi fa piacere.
Tornando al discorso scuola calcio : quanti anni fa e’ nata?
Mi fa piacere cogliere l’occasione per far capire a tanti, tante cose, perche’ c’e’ al momento una confusione totale. La scuola calcio e’ nata nel lontano millenovecentosettantatre, quando io avevo ventitre anni ed avevo un figlio. C’erano delle necessita’ per portare avanti la famiglia ed invogliato da mio padre e da mio zio, presi la gestione di un salone di barbiere essendo questa l’unica cosa che sapevo fare avendo imparato dalle mie generazioni precedenti. Dove c’era questo salone, inizialmente era un ambiente che conoscevo poco, un rione chiamato terzo mondo; rione bistrattato dove non c’era nulla. Prendendo atto di cio’, insieme ad una persona del posto, chiamata Ciccio o’ padrino, persona disabile e ben voluta da tutti vista la saggezza che lo contraddistingueva. Questa persona aveva in zona un’agenzia assicurativa ed insieme a lui, al professor Michele Annunziata ed ad altre persone del posto, decidemmo di riunire tutti i ragazzi dall’allora giovanissimo Marco Ruggiero; successivamente anche Amerigo Ferrara forni’ il suo contributo pur essendo impegnato calcisticamente ad alti livelli per l’epoca. Cosi’ nacque una squadra che iscrivemmo ai campionati giovanili. Nel millenovecentosettantaquattro, l’anno successivo iscrivemmo due squadre ai campionati Lega giovanile e Lega ragazzi, rispettivamente gli attuali allievi e giovanissimi. Con il passar del tempo ci accorgemmo che il lavoro premiava , si sfornavano ragazzi su ragazzi, qualcuno giocava nello Striano, qualche altro fece esperienza in serie superiori. Poi un anno accadde che la Polisportiva Striano, subbi la squalifica del campo per un anno per fatti poco piacevoli accaduti al campo sportivo. La buon anima del presidente Alfano, che teneva tanto al calcio strianese, compro’ un altro titolo che si chiamava Intercaprese, pur di avere una squadra a Striano. Quando si vuole parlare della storia del calcio a Striano, tutti si erigono a depositari della verità. Quando qualcuno vuol sapere i fatti, vuol vedere le prove, e’ tenuto a rivolgersi al sottoscritto, tutto il resto sono fandonie. In questo contesto appena descritto, la scuola calcio andava sempre avanti per la sua strada. Sono state sempre strade separate quelle riguardanti la prima squadra e le attivita’ giovanili e questa distinzione e’ un qualcosa a cui io ho sempre tenuto particolarmente. Dopo venti anni, mi ritrovo ancora ogni anno a fare una battaglia, vuoi per una cosa, vuoi per un’altra, ad ogni inizio dell’anno calcistico c’e’ una battaglia. Io ho sempre portato avati il mio discorso.
Ad oggi il suo discorso, il discorso scuola calcio, a che punto e’?Quali numeri, quali prospettive?
Negli anni passati si era arrivati al top, ma poi con il passar del tempo, venendo a mancare la struttura, si e’ andati incontro ad innumerevoli difficolta’ e consensi.
Quella del campo sportivo e’ una questione ormai che si protrae da anni. Ma chi sono i referenti principali a cui per porre fine a questa costante mancanza?
Ogni anno si sente sempre la stessa cosa : “ il prossimo anno si fara’ il campo sportivo”. Di certo non posso farlo io il campo sportivo. Negli anni passati, qualcuno s’e’ anche proposto, che io sappia la ditta Edile Cordella, ma la loro idea non e’ stata raccolta. Chi deve fare il campo sportivo se non l’amministrazione comunale? Proprio ieri ho parlato con l’assessore allo sport Trippa, e mi ha fatto presente che esistono dei problemi che verranno affrontati alla fine delle vacanze, problemi legati soprattutto allo stato in cui versa la struttura, uno stato di degrado assoluto.
E’ da qualche anno che e’ nata una scuola calcio concorrente, la Golden Goal. Come avete vissuto la nascita di questa nuova realta’ sul territorio?
A me non risulta che esista un’altra scuola calcio a Striano, o almeno non mi risulta che ci sia un’altra scuola calcio che porti il nome di Striano.
Quindi siete gli unici sul territorio?
Per me la scuola calcio Striano e’ un monumento. Esisteva un’altra scuola calcio ma che mi risulti si chiamava Golden Goal Poggiomarino voluta dal presidente della prima squadra, Gaito. La concorrenza fa bene.
Quali benefici vi ha portato?
Personalmente mi ha dato qualche stimolo in piu’, infatti gia’ dallo scorso anno stiamo lavorando diversamente e quest’anno penso di portare ulteriori miglioramenti.
Pensa che questa convivenza durera’ a lungo?
Non lo so. Penso soltanto alle mie responsabilita’. Io posso decidere per me, degli altri non so. Io sono legato soltanto a quella che e’ la scuola calcio Striano e a nessun altro e non consento a nessuno di farsi ne interprete ne padrone del mio pensiero. Io ho sempre avuto il giusto confronto con tutti, poi ognuno puo’ dire cio’ che vuole e pensare cio’ che crede. Negli anni passati, da persone da cui non mi attendevo nulla, ho avuto tanta collaborazione e prendo ad esempio Ninuccio Cordella, con il quale ho avuto contrasti calcistici di non poco conto, ma quando si parlava di calcio giovanile lui mi appoggiava sempre.
Pensa ci sia risentimento da parte di alcune persone nei suoi confronti?
Penso proprio di si! Se non sono mai preso in considerazione, forse a qualcuno do fastidio.
Come lo giustifica? Ci deve pur essere un motivo.
Io non lo so. Spesso mi pongo queste domande. Se qualcuno e’ capace di fare affari nel calcio dilettantistico, di certo quel qualcuno non sono io. Io sono totalmente trasparente. Io ho sempre saputo fare il mio mestiere, ho vissuto sempre grazie al mio lavoro e nessuno mi ha mai regalato nulla. Con mia moglie abbiamo cresciuto quattro figli grazie alle nostre forze.
Le accuse rivolte alla sua persona,in ambito sportivo, possono nascondere interessi di altri?
Non penso. Dalla mia piccola esperienza, nel calcio c’e’ solo da rimetterci. Non volevo parlare di queste cose ma ci siamo comunque arrivati a parlarne. Ribadisco, che nel calcio c’e’ solo da rimetterci, rimetterci e rimetterci. Sono ormai due anni che con la scuola calcio non disputiamo il campionato allievi per una nostra scelta. Disputare un campionato allievi oggi costa dai sette ai dodicimila euro,. Da dove dovrebbero arrivare queste cifre cosi’ importanti? Chi ha tanta passione ed interesse da profondere cifre simili? Oggi la situazione economica nelle famiglie e’ diventata difficile. Ci sono tanti ragazzi che frequentano la scuola calcio le cui famiglie non possono affrontare una retta mensile, ma mai,al cospetto di palesi difficolta’ economiche familiari, e’ mai accaduto che un ragazzo non abbia frequentato al Scuola Calcio Striano. Sfido chiunque a dimostrarmi il contrario.
Vista la sua esperienza e la sua conoscenza della storia calcistica si Striano, una parola deve pur spenderla per quanto sta accadendo. Avendo la possibilita’ di rivolgersi ad i due attuali “contendenti”, Salvatore Gaito e Bruno Alfano, cosa si sente di dire loro?
Io ho parlato circa un mese fa sia con Salvatore che con Peppe De Vivo…
Ha parlato con Giuseppe De Vivo, non con Bruno Alfano?
No, non ho parlato con Bruno Alfano. Comuque, sia a Peppe che a Salvatore dissi di affrontare seriamente la questione, affrontarla anche in maniera dura sviscerando ogni problema senza lasciare nulla alle spalle, magari confrontandosi a quattrocchi portando successivamente tutti a conoscenza che il G.S. Striano avrebbe continuato la sua storia. Io sono convinto che attorno a questo stato di cose che riguarda il G.S. Striano, molte persone si stiano divertendo ed anzicche’ mettere acqua sul fuoco lo alimentano con la benzina.
In tutto cio’ci sono anche persone che vogliono ergersi a protagonisti?
Quale protagonismo puo’ portare il calcio a questi livelli? Non ho idea. Si fa presto a salire sul carro dei vincitori e non conviene a nessuno esporsi tanto. Quando si sono disputati i play-off , quando si e’ andati in Sicilia, tante persone erano sul carro dei vincitori, ma tante di queste persone credo che non sapessero neppure se il pallone fosse rotondo o quadrato.
Cosa si nasconde dietro l’attuale situazione in cui grava il G.S. Striano?
Soprattutto una mancanza di dialettica. Credo che si parli e si ci confronti troppo poco. Sono del parere che si dovrebbe parlare soprattutto quando le cose vanno bene per affrontare serenamente i periodi difficili che sicuramente si presenteranno. Non parlerei di una errata programmazione, perche’ anche grazie a Peppe De Vivo, la squadra e’ cresciuta nell’arco degli ultimi quattro anni, forse quello che e’ mancato e’ il contributo calcistico di qualche ragazzo di Striano, ma questa e’ una mancanza ormai perenne.
E’ anche una sconfitta per la Scuola Calcio Striano la scarsa presenza di giovani calciatori strianesi nella rosa della prima squadra?
Assolutamente no. Uno dei migliori ragazzi in circolazione, Roberto Lauria proviene dal nostro settore giovanile; lo stesso Carlo Altomare e’ stato un nostro brillante ragazzo. Oggi questi due ragazzi credo si possano considerare delle bandiere nella squadra dello Striano. Sulle basi dello scorso campionato si poteva ripartire con buoni auspici, partendo appunto dalla semifinale disputata a Licata.
Oggi invece da dove si rischia di cominciare?
Oggi si’ e’ sicuramente in alto mare, nulla ancora e’ definito. Non voglio entrare piu’ di tanto in questa situazione. Da tifoso, da uomo di calcio a me dispiace profondamente tutto cio’, pur non avendo un rapporto calcistico intenso con il G.S. Striano. Sono molto rammaricato da quello che e’ successo, anche perche’ si sta facendo ridere un po’ tutti per questo conflitto che si e’ venuto a creare. Se si pensa che Striano con soli ottomila abitanti ha sfiorato l’accesso in serie D, questo deve far riflettere molto e sicuramente ci sono i meriti di qualcuno che in qualche modo, bene o male, ha raggiunto traguardi importanti.
La Scuola Calcio Striano, invece, da che punto parte?
Partiamo dalla buona stagione dello scorso anno. Lo scorso anno, nonostante le inefficienze degli impianti sportivi, abbiamo ottenuto risultati soddisfacenti. Per quest’anno, dopo un confronto con l’assessore al ramo, sono riuscito a strappargli una promessa, secondo cui ci dovrebbe essere una maggiore disponibilita’ delle strutture. E’ inutile nasconderselo : i problemi ci sono e non sono e non saranno di poco conto.
Su chi si ripercuotono tutte queste difficolta’?
Di sicuro i ragazzi, e’ scontato dirlo. Porto un esempio per essere quanto piu’ oggettivo possibile : a Striano lo scorso anno e’ nata una societa’ di volley, una bellissima realta’, ma quando questi ragazzi hanno dovuto sostenere “l’esame di maturita’ “, sono dovuti andare via da Striano perche’ non esiste una struttura idonea ad ospitarli.
Esiste una superficialita’ politica nell’affrontare questi argomenti o esistono delle difficolta’ oggettive per i politici stessi?
Queste sono domande da rivolgere ai politici. Comunque e’ palese che dopo un anno e mezzo di amministrazione Pellegrino e un anno di commissariamento, si e’ perso tanto tempo utile per realizzare qualcosa.
Quindi i ritardi e le inefficienze sono da attribuirsi a questi soli due ultimi anni? Non sarebbe il caso di parlare di una decennale latitanza politica riguardo a questi temi? Non ci nascondiamo dietro al dito. Chi fisicamente esce dal campo sportivo di Striano, lascia una struttura degradata e si ritrova di fronte una struttura fatiscente, che versa in uno stato di abbandono ventennale, quale e’ la palestra polivalente. La realta’ non e’ questa?
Non sono io la persona idonea a dare una risposta in merito a questi temi. Preferisco non esprimermi neppure da comune cittadino. Io non sono mai sceso a compromessi, non ho mai fatto il politicante, perche’ ci sarebbe poca gente in grado di reggere il confronto. Sono sicuro che se invece di rivolgere a me questa domanda, questa fosse rivolta al politico di turno ti darebbe la mia stessa risposta, perche’ neppure lui saprebbe cosa rispondere. Se c’e’ da costruire una strada, ci si mette un attimo, mentre se si tratta del campo sportivo, nascono tanti e tanti problemi. Sembra che l’attuale amministrazione abbia preso degli impegni credo e spero che quest’anno ci possa essere una svolta in tal senso. Con questa amministrazione sono fiducioso.
Possiamo considerare questa, la sviolinata di turno?
Non e’ una sviolinata. Io ho sessanta anni ed un po’ di cervello in testa credo di averlo. Sia chiaro che porto gli occhiali e non i paraocchi. C’e’ gente che non compra nella mia pizzeria perche’ magari immagina di non aver ricevuto il mio voto, ma questa e’ cosa vecchia, queste cose accadevano anche quando avevo l’attivita’ di barbiere.
Quanto e’ stato difficile il passaggio dalla barbe alle pizze?
Quella del barbiere e’ stata una forzatura ma riuscita benissimo. Ho avuto anche la capacita’ ed il coraggio di portare idee innovative nel saper gestire un salone da barba. Prima che iniziassi io l’attivita’ di barbiere, nulla era regolamentato a Striano, non esistevano orari di chiusura, ne giorni di festa, ma poi con il tempo molti mi hanno seguito. Quello della pizzeria e’ stato un hobby che io ho sempre coltivato con amore, ed ho deciso di contribuire allo sviluppo dell’attivita’ di mio figlio.
Prendendo spunto da questo: secondo lei quanto e’ importante per i figli, oggi, il contributo dei genitori?
Con rammarico dico che ne hanno tanto bisogno e vedo nero da questo punto di vista. Sono molto polemico rispetto a questo problema. La difficolta’ maggiore e’ rappresentata dalla impossibilita’ di seguire i propri figli. I genitori devono seguire i figli anche nelle piccole cose, ma allo stesso tempo un ragazzo che ha raggiunto la maggiore eta’ deve assumersi le proprie responsabilita’, magari anche afrontando esperienze lontano dalle mura domestiche. Invece non c’e’ questo coraggio, sia da parte dei genitori che da parte dei figli.
Quali sono gli hobby di Gigino Corrado?
La scuola calcio. Sono gratificato e soddisfatto dall’amore e dalla benevolenza che hanno nei miei confronti i ragazzi che hanno frequentato la scuola calcio Striano. Ancora oggi sono il presidente di tutti i ragazzi e questa e’ una cosa bellissima. Un altro hobby e’ anche la lettura. Leggo venti, trenta libri all’anno prediligendo l’attualita’ e non tralasciando i testi di cucina che e’ un altro mio hobby.
Tra i libri che ci ha mostrato vi e’ anche uno di Roberto Saviano. Quale e’ la sua idea rispetto a questo scrittore?
Inizialmente l’ho ammirato tanto, ma ultimamente mi sta un po’ deludendo. Il fatto che abbia dichiarato quasi di essersi pentito di aver scritto “Gomorra”. Marco Travaglio e’ una vita che si espone, che scrive, ma non ha mai maledetto il primo giorno in cui ha intrapreso la strada che ancora oggi percorre. Travaglio e’ di sicuro uno dei miei preferiti, mi eccita leggere dei suoi libri.
Passando da un hobby all’altro, in cucina quale risulta essere la sua massima espressione?Quale e’ il piatto che le riesce meglio?
Io mi adeguo facilmente a quello che offre la cucina in quel momento, non vado alla ricerca di degli ingredienti per dar vita ad un piatto, ma mi piace improvvisare ed adeguarmi a quello che ho a disposizione. Ma se proprio devo scegliere, direi il piatto che ho mangiato oggi: i paccheri con i gamberoni. L’arte culinaria e’ fantasia. Bisogna anche saper inventare ed essere flessibili. Questo discorso vale sia per la cucina come per la scuola calcio… Essere drastici, essere fermi su idee e posizioni, serve davvero a poco.
A proposito, come giudica la linea dura del governo attuale rispetto a numerose problematiche?
Noi siamo il popolo dei soldati : “Inquadrati…allineati e coperti… attenti a destra …attenti a sinistra…passo!” Spero non si debba tornare a quei tempi…
Una provocazione legata alle idee pseudo- federaliste di cui tanto si parla e volendo ricondurre tale prospettiva al mondo del calcio: l’Italia e’ pronta ad un campionato del sud ed un campionato del nord?
Ho proprio l’impressione che tra non molti mesi arriveremo a dover constatare cio’. Se si considera che la Lega sta anche divulgando il proprio giornale nel dialetto locale, ci si puo’ aspettare di tutto! Non penso che si tratti di una provocazione, parliamo della realta’! Cosa dobbiamo dire? Viva l’Italia! Io sono ancora al “ Viva l’Italia” di De Gregori. Un tempo l’Italia era una nazione modello, da cui tutti traevano spunto, adesso mi sembra una nazione troppo debole. Oggi si son persi i valori, a partire dalle piccole cose. Oggi seguire un telegiornale, sconcerta. Oggi si assiste sempre piu’ ad una spaccatura dell’Italia, ed a testimoniare questo c’e’ anche la costituzione della Lega Sud con a capo Lombardo. L’impressione pero’ e’ che tutto quello che esiste tra Roma e Palermo non ha nessun valore, non interessa a nessuno. Io credo che il problema e’ denunciarle certe cose, non prendere atto della loro esistenza, perche’ tutti sanno. Il libro “L’odore dei soldi” parla chiaramente di episodi che ormai sono a conoscenza di tutti, ma che tanti fanno finta di non conoscere. Si prova tanta rabbia nel constatare queste cose. Faccio un esempio banale ma che credo possa rendere bene l’idea: se io ho una campagna e vado ad estirpare l’erba cattiva una sola volta a settimana e non tutti i giorni, e’ chiaro che l’erba cattiva infesta sempre piu’ la terra moltiplicandosi a dismisura.
Il Sud e’ quindi infestato?
Ma perche’ dobbiamo prenderci in giro? Qui’ ci mancano tantissime cose. Se solo prendiamo ad esempio Striano: cosa ha Striano? Non c’e’ nulla!
Secondo lei, da dove si dovrebbe ripartire ?
Semplicemente da chi opera con la massa di persone. Spesso si da piu’ importanza a chi crea e gestisce attivita’ per poche persone, tralasciando chi invece si prodiga ed opera nel sociale per nutriti gruppi di persone, per il sole interesse di favorire gli amici o gli amici degli amici. Faccio anche l’esempio del forum dei giovani a Striano: questa associazione e’ costituita da un nutrito numero di giovani, giovani validissimi, che pero’ sono mal supportati. E’ questa l’aspetto drammatico di cio’ che ci circonda. L’unica medicina per tutto cio’ e’ non rassegnarsi, avere la schiena dura e lottare, questa deve essere la filosofia dei giovani e meno giovani.
Intervista realizzata il 15 Agosto 2009 presso l’abitazione di Luigi Corrado in via Foce a Striano