Intervista del 19 luglio 2008
Dopo Padre Michele, parroco di Striano, e la Dott.ssa Ferraro, preside dell’Istituto Comprensivo “A. D’Avino”, abbiamo pensato di intervistare lei. Si è chiesto il perchè di questa nostra scelta?Arch. Aristide Rendina – Onestamente si, perché ritengo che ci siano alte personalità che avrebbero potuto darvi risposte circa la situazione attuale. Però visto che avete deciso di avere questo colloquio con me, prendo atto della cosa e mi presto ben volentieri a questa discussione.
S – Da quanto tempo non veicola il suo pensiero attraverso gli organi di informazione?
A – Nelle nostre zone non capita tutti i giorni di veicolare il proprio pensiero attraverso gli organi di stampa. L’unico organo di stampa che ci dava possibilità di discutere dei problemi locali era il quindicinale”Presenza”, ma sono anni che non avverto più questa necessità.
S – Se dovesse scrivere un’autobiografia, cosa evidenzierebbe in modo particolare?
A – Andiamo molto negli aspetti personali. Innanzitutto partirei dalle mie origini umili, di cui non mi sono mai vergognato e non ho mai nascosto. Mia madre era una contadina, mio padre un muratore ed entrambi mi hanno dato la possibilità di studiare e laurearmi. Queste origini umili hanno un pò contraddistinto la mia vita e le mie scelte sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista morale.
S – Crede di godere di maggiori consensi come professionista o come politico?
A -Nel corso della mia vita, non mi sono mai chiesto se le mie scelte potevano generare consensi o meno; quando sono convinto che una cosa va fatta, la faccio essenzialmente pensando all’interesse generale e poi all’interesse personale. Penso che la persona che si mette in gioco continuamente, deve mettere in conto anche il fatto che può andare incontro a più dissensi che consensi. Di solito non si è giudicati per ciò che si fa, ma in riferimento a quello che chi giudica ritiene di voler fare; quindi se le tue scelte e le tue azioni si vanno a scontrare con le convinzioni o le decisioni di un’altra persona, automaticamente si è in dissenso.
S – Personalmente la identifico come il Massimo D’Alema della politica locale. E’ per lei motivo di vanto questa etichetta?
A – No affatto. Questa cosa comincia a pesarmi ed a darmi fastidio. Io ritengo di essere un cittadino tra i tanti che ha la passione e l’amore per il proprio paese e per la politica quella vera. Tengo a precisare che non sono stato prima professionista e poi politico, come oggi molti amano farei. A diciassette anni ho preso la mia prima tessera di partito, con il partito comunista, a diciannove anni sono stato segretario della locale sezione, ed a ventiquattro ero già candidato a sindaco, quando non ero ancora laureato . Ho sempre avuto dei valori di riferimento,come la morale e l’onestà e rispetto a questi valori non ho mai deragliato. Il fatto di essere considerato la persona che decide ed incide sulle sorti del paese, mi da un tantino fastidio, perchè ho fatto nella mia vita delle scelte che poi si sono rivelate fondamentali, ho abbandonato la vita politica nel millenovecentonovantadue dimettendomi da consigliere comunale, oltre sedici anni fa, ed essendo laureato, non volevo che la mia professione entrasse in conflitto con la mia attività politica e amministrativa per cui ho scelto di fare l’architetto; anche se poi questa passione per la politica e per le sorti del mio paese, che dovrebbe riguardare un pò tutti, mi ha sempre coinvolto. Purtroppo le poche persone che si interessano delle sorti del proprio paese, vengono sempre accusate di avere degli interessi particolari. Io posso dire di aver fatto sempre prevalere la mia coscienza civica e di cittadino e poi in secondo piano la professione . Non ho mai sfruttato la mia appartenenza politica, ne tantomeno le mie conoscenze politiche, per fini professionali.
S – Quale è il progetto che da professionista le ha dato maggiore soddisfazione?
A – Viviamo in un paese molto piccolo, dove le occasioni di emergere dal punto di vista professionale non sono molte. Sono orgoglioso di aver redatto, insieme ad altri colleghi, il piano di recupero di Striano ed il piano PIP, rispetto ai quali non ci sono state delle opposizioni, delle diatribe o delle grosse difficoltà, così come si sono avute per il piano regolatore; evidentemente erano state fatte delle buone scelte. Oggi ho in atto una serie di lavori, tra cui il centro sportivo polivalente, i cui lavori sono iniziati da pochi giorni, che sarà un ‘opera molto impegnativa e sarà anche un’opera che sul territorio darà molte soddisfazioni.
S – Invece, quale ritiene che sia il risultato ottenuto da politico, per cui si impettisce?
A – Quello di aver contribuito, anni fa, a smuovere la politica strianese che si presentava stagnante e nauseante, tentando una svolta, se positiva o negativa lo diranno gli anni a venire. Mi sono formato politicamente quando a Striano la facevan da padroni dei personaggi che avevano una loro lunga storia politica e personale, mi riferisco a Carmine Risi, Rendina Francesco, Rendina Antonio, dove non c’era spazio per altri personaggi. Si decise di cambiare registro in un paese costantemente diviso tra buoni e cattivi, quindi una continua rissa che con dispiacere devo constatare si sta perpetrando anche ai tempi odierni. Il mio obbiettivo era quello di superare questo scontro e di rendere la vita politica del paese un tantino più sobria e tranquilla, ma soprattutto far emergere le forze giovanili presenti sul territorio.
S – Come crede che la maggior parte dei suoi concittadini la riconoscano :
1. Come l’architetto, quindi il professionista, Aristide Rendina?
2. Come il burattinaio della politica strianese?
3. Come il fedele e fidato consulente di Franco Falco, noto e facoltoso imprenditore locale?
A – Sono delle stupidaggini. Voglio ancora ribadire che ho cinquantatre anni e politicamente sono nato trentacinque anni fa. Ammetto che ci sono delle difficoltà a farmi riconoscere come professionista e come architetto, infatti ho dovuto, volutamente, far ricorso a qualcosa che è stato deriso, pur di specificare le mie competenze. Per questo motivo divulgai un volantino da me firmato in qualità di Dottor Professor Architetto Aristide Rendina: era appunto per provocare le reazioni che poi ci furono. Molti non sanno che dal millenovecentosettantasette io insegno; ciò è dovuto alla cattiva informazione che alcuni cattivi personaggi hanno, nel corso della loro vita politica e personale, fatto contro di me,questi personaggi hanno improntato la loro fortuna politica sulla divisione delle menti e delle le coscienze. Personaggi che hanno fatto della vita politica una continua rissa ed un continuo additare, in questo o in quel personaggio, l’obbiettivo di turno da maledire, stramaledire ed annullare, non attraverso un dibattito politico, ma solamente attraverso le dicerie e le cattiverie. Io so che l’architetto Rendina non è facilmente gestibile ne condizionabile, ne dalla politica ne da questo o da quel personaggio che abbia lui un potere economico o meno. E’ questa mia autonomia dal punto di vista intellettuale e dal punto di vista economico, che fa paura a qualcuno.
S – Esistono connivenze tra la politica e l’imprenditoria locale?
A – Io mi auspico che ci siano, non connivenze, ma un confronto continuo e duraturo, perchè la politica deve marciare di pari passo con quella che è l’attività economica sul territorio. Non parliamo di connivenze, ma parliamo di un rapporto che bisogna avere per forza e ad ogni costo, se vogliamo che il nostro paese possa crescere e possa avere uno sviluppo concreto. Un confronto non significa che la politica deve prevalere sul potere economico o viceversa. Se si è consci delle proprie posizioni e si sa cosa si vuole per il paese, si può tranquillamente avere rapporti, anzi la politica deve avere rapporti con il potere economico presente sul territorio.
S – Le ultime elezioni amministrative hanno consacrato il Cav. Biagio Pellegrino nuovo sindaco di Striano. Tale risultato è apparso per lei una sorpresa?
A – No. Date le forze in campo, non è stata una sorpresa, anche se mi auspicavo ben altro. Insieme ad altri amici, ad altri compagni, stavamo lavorando ad un progetto molto diverso, che desse un taglio netto con tutto quella che era stata la vita politica ed amministrativa del passato. Per me quella iniziativa doveva essere un’altra rivoluzione come quella avvenuta nel millenovecentottantadue-ottantatre, quando fui sindaco di Striano e negli anni successivi come lo fu con l’elezione di Elisa Boccia a sindaco. Un anno fa si doveva avere il coraggio di una nuova rivoluzione, perchè si era arrivati al punto in cui una certa classe politica strianese doveva lasciare il passo ad una nuova classe politica che avesse le caratteristiche e la capacità pei affrontare le gravi problematiche che ci sono davanti.
S – Da oltre trent’anni si interessa di politica. Chi è stato secondo lei il sindaco che ha apportato significativi cambiamenti al paese?
A – Per un certo periodo non si poteva parlare di forti personalità, perchè era forte sul territorio, fino agli anni ottantacinque/ottantasei, la presenza dei partiti. All’epoca il partito comunista è stato uno di quei partiti che ha determinato uno sconvolgimento, sia dal punto di vista urbanistico, sia dal punto di vista delle scelte politiche ed amministrative nel paese. Dopo questo periodo abbiamo avuto dei sindaci che venivano eletti direttamente dal popolo e quindi avevano la loro autorità. C’è chi ha usato tale autorità in modo positivo e chi in modo negativo. Io ritengo che tutti i sindaci che abbiamo avuto nel passato, sono stati sindaci che hanno cercato di dare un contributo positivo, ma c’è stato chi c’è riuscito e chi non c’è riuscito. Ognuno ci ha messo la buona volontà ed ha speso tutto ciò che aveva da spendere.
S – Da cosa si riconosce un buon amministratore?
A – La prima dote di un buon amministratore deve essere l’onestà, dopo di che la capacità di sapersi confrontare con tutte le forze presenti sul territorio. Rispetto a questa logica abbiamo fatto e sono state fatte delle scelte positive.
S – Ci si lamenta sempre di ciò che si ha, oppure davvero Striano è più di un passo indietro rispetto ai paesi limitrofi?
A – Si dice che l’erba del vicino è sempre più verde. Se ci spostiamo nei comuni intorno a noi ci rendiamo conto che si lamentano anche loro. Ad onor del vero bisogna dire che essendo Striano un paese molto piccolo, una classe dirigente un pò più avveduta e se vogliamo anche più capace, poteva dare uno sviluppo maggiore al nostro paese e di ciò ce ne dobbiamo dolere. Striano poteva avere un qualcosa in più. Una classe politica che ha pensato più a coltivare il proprio orticello politico, invece di fare scelte di ampio respiro per il paese, ci ha condotto a questa situazione.
S – Quali sono gli interventi prioritari, di cui Striano necessita, per poter riqualificare la propria immagine?
A – Questa è una domanda su cui dovremmo interrogarci un pò tutti. Innanzitutto dobbiamo capire che cosa è oggi Striano. Dal punto di vista delle infrastrutture, mi riferisco a parcheggi, scuole, strade, direi che potremmo ritenerci soddisfatti. Penso che sia giusto accantonare l’idea di progetti faraonici realizzati anche con l’obbiettivo di fare colpo sull’opinione pubblica. Io penso che si debba pensare alla rivalutazione di questo paese dal punto di vista soprattutto culturale, civile e morale. Credo che negli ultimi anni ci sia stato un decadimento forte soprattutto dal punto di vista culturale, morale e civile. Immaginerei quindi un’ amministrazione che fosse tutta proiettata nella riqualificazione delle menti di questo paese, un paese che si sta appiattendo in modo grave su situazioni che stanno annebbiando le menti delle persone. Ci stiamo limitando molto dal punto di vista mentale, perchè forse l’attuale situazione porta a questo tipo di appiattimento, testimoniato anche dal disinteresse per la cosa pubblica. Questo è un fatto estremamente negativo, soprattutto da parte di quella società civile che quando viene invitata ad entrare in campo puntualmente se ne tira fuori. Non è detto che chi entra in politica si deve per forza sporcare le mani. La politica non deve fare paura a chi ha delle convinzioni e dei valori morali forti.
S – Un suo collega, l’arch. Sergio Di Leva, per conto della società Ve.Pr.Al. s.p.a., ha presentato un progetto per la realizzazione di un complesso polifunzionale, centro commerciale ed alberghiero, dominato da una torre panoramica alta circa 100 mt, in via Risorgimento a Striano. Tale struttura può divenire motivo di crescita per il paese?
A – Ho già detto che Striano non ha bisogno di questi progetti faraonici. Che dal punto di vista architettonico il progetto possa avere la sua validità, non lo metto in discussione, ma Striano come prima anticipato, ha bisogno di altro.
S – Per la realizzazione di tale struttura, per quanto lei ne sappia, sono previsti anche capitali di imprenditori locali?
A – A me non risulta. Quando il sindaco mi ha sottoposto, come ha fatto con altri tecnici e politici del paese, questo progetto io gli ho prestato uno sguardo molto sommario e precipitoso, perchè la cosa non mi interessava.
S – Approvare, così come richiesto, una variante al piano regolatore per realizzare una torre di ben 100 mt d’altezza, nel bel mezzo dell’agro-nocerino-sarnese, è da considerarsi una scelta politica che può lasciare il segno?
A – Non solo politica ma anche urbanistica. Io credo che tale progetto vada considerato come una provocazione.
S – A proposito di piano regolatore e tecnocrazia, le giriamo una domanda prevenutaci da un cittadino di Striano: ” Era prassi che il Comune di Striano non si costituisse in giudizio dinanzi al Tar quando, nei casi di abusivismo edilizio, i denunciati facevano ricorso. Questa prassi è stata interrotta dall’attuale amministrazione comunale. Secondo lei ciò è avvenuto per dare un segnale forte contro l’abusivismo edilizio, oppure per aumentare la mole di incarichi legali da attribuire?
A – E’ una domanda molto cattiva. Io spero che con questa posizione, dal comune si voglia lanciare un segnale contro l’abusivismo edilizio. Comunque ci sono le leggi nazionali che fanno molto più paura rispetto a quello che potrebbe essere il costituirsi in giudizio da parte del comune.
S. Nonostante l’amministrazione Pellegrino strada facendo abbia vestito i panni di una amministrazione tecnica, i tecnici storici hanno avuto sempre meno voce in capitolo, cedendo la scena a new entry.Questa scelta testimonia un modo per innovare ?
A – Anche rispetto a questa scelta del sindaco bisogna lanciare un messaggio chiaro. Non è vero che la politica non ha regole, anzi vi sono regole molto precise. Le regole fondamentali si scrivono con gli elettori ed i cittadini nel momento in cui ci si presenta alle elezioni; in quel momento si fa un patto, si decidono le regole, quindi la regola della giunta tecnica andava scritta prima e non è pensabile cambiare le regole del gioco a gioco in corso. Nel momento in cui si stabiliscono delle regole con gli elettori e con la propria squadra e queste regole le disattendi, in quel momento, sei tu la persona che non ha rispettato i patti e le regole e non gli altri. Avvertii l’attuale sindaco che si sarebbe cacciato in un vicolo cieco, quindi non credo sia corretto che lui dopo pochi mesi affermasse che alcune persone non erano degne di amministrare il paese. Su richiesta del sindaco gli consigliai anche di concludere quest’esperienza e lavorare per il futuro, per creare una nuova classe politica giovane e capace, anche mettendo in discussione il proprio ruolo futuro, dimostrando così di avere a cuore le sorti del paese.
S. Il nuovo piano di recupero riguardante Striano, approvato nell’ultimo mese, è stato gestito d’ufficio, a quanto sembra senza l’ausilio di tecnici esterni. Una nota importante è stato l’abbattimento di monti vincoli. Da tecnico come ha giustificato queste scelte?
A – Il paese non è ne degli amministratori ne dei tecnici, ma è dei cittadini. Quando si va a discutere di problematiche che riguardano il substrato, non soltanto urbanistico di questo paese, ma anche culturale, è giusto che si coinvolgano i cittadini. La nostra storia la conosciamo anche attraverso la lettura delle pietre. Se noi distruggiamo tutto ciò che è appartenuto al passato, comprese le pietre, tra venti anni i nostri figli o i nostri nipoti, non sapranno come si viveva in questo paese, quindi quale era la cultura e la civiltà. Di queste cose è opportuno è giusto che se ne faccia carico anche la collettività. In più circostanze quando si è discusso di piano di recupero, da semplice cittadino mi sono rivolto al sindaco anche in modo pressante, lamentando lo scarso coinvolgimento della popolazione. Purtroppo, soltanto qualche giorno fa il piano di recupero è stato riadottato ed anche in questo caso non se ne è fatta una discussione pubblica, ma è stata data possibilità ai tecnici di recarsi al comune per fornire delle indicazioni circa il piano di recupero. Io non mi sono recato al comune e non ho dato indicazioni, prima di tutto perchè non sono una persona che si interessa della singola situazione e di questioni personali e poi perchè ribadisco che questi aspetti vanno discussi collettivamente in appositi incontri con la popolazione.
S – Alla base di questo disconoscimento di competenze verso i tecnici presenti sul territorio, è nostra idea che a molto è valsa l’assenza di una associazione di ingegneri ed architetti, per la cui istituzione nel passato si è lavorato, ma tale idea è miseramente crollata fin dalla posa della prima pietra. Un bene o un male ?
A – Non ne faccio una questione di professionalità perchè ritengo che al comune c’è un ufficio tecnico competente che è stato potenziato e nello staff del sindaco ci sono tecnici validi. Di certo un’ associazione di tecnici, avrebbe indotto ad un confronto nel rispetto di quelle che sono le leggi nazionali, che ritengono necessario confrontarsi con tutte le associazioni presenti sul territorio, quando si discute di piano regolatore o piano di recupero. Comunque sono state delle questioni personali o di bottega a far crollare sul nascere l’idea di una associazione di tecnici.
S – Lei che è un uomo dai mille impegni, che rapporto ha con le donne?
A – Innanzitutto un rapporto di rispetto, anche dovuto all’insegnamento ottenuto dalla mia militanza politica nel partito comunista. A testimonianza di ciò, è risaputo che sono stato uno dei principali promotori di Elisa Boccia a sindaco di Striano e nelle scorse elezioni avrei voluto che la professoressa Pumpo fosse la candidata di una lista nuova composta da persone valide ed oneste. Due persone dal carattere molto forte e difficilmente gestibile a dispetto di quanto molti affermano, che siano mie manovre per gestire il tutto dall’esterno. Sono assolute stupidità perchè è chiaro a tutti che nel momento in cui si viene eletti si ha ampia autonomia. Le pressioni venivano fatte quando i partiti avevano maggiore potere e non sortivano alcun effetto, figurarsi oggi.
S – La domanda precedente non è assolutamente casuale: la prof.ssa Anna Pumpo è una persona con cui lei ha spesso tentato un confronto, finalizzato ad un’ ascesa politica. Non si è mai giunti ad un risultato positivo, anzi sembra che gli screzi tra voi siano stati all’origine di numerose fumate nere. Ci riassume quello che è il suo parere in merito alla persona e alla vostra divergenza di idee?
A – Con Anna Pumpo non abbiamo mai avuto motivi di dissidi oppure degli screzi. Non ci siamo mai seduti attorno ad un tavolo dove abbiamo riscontrato le nostre posizioni divergenti rispetto a certe scelte. Io ho sempre creduto nella intelligenza e nella capacità della professoressa Anna Pumpo e ci credo ancora. Non voglio essere cattivo, ma non voglio credere che anche Anna Pumpo sia entrata nella logica che l’architetto Rendina possa essere una presenza ingombrante per chi poi viene eletto sindaco. Chi è forte delle proprie convinzioni non deve avere paura di nessuno, ma credo anche che Anna abbia subito forti pressioni per non scendere in campo. Spero che ci si possa liberare di certi preconcetti e ci si possa confrontare sul piano prettamente politico e soprattutto civico, perchè Striano ha bisogno di cambiare e non può subire più certe angherie.
S – Crede che vedremo la Prof.ssa Pumpo protagonista di una prossima campagna elettorale?
A – Mi auguro di si.
S – Cosa dovrà proporre una nuova coalizione politica per vincere le prossime elezioni? Varranno le idee oppure ci sarà ancora da scaldare la solita minestra?
A – Oggi bisogna guardare avanti. L’arroganza del potere non ci deve condizionare. Questa classe politica ha fatto il suo tempo, anche attraverso iniziative positive, ma è il momento che faccia un passo indietro cedendo la scena a giovani competenti e propositivi. Noto che rispetto a certe questioni molto importanti la classe politica precedente e l’attuale, hanno dimostrato molta superficialità . Una questione molto importante secondo il mio parere è la stazione dell’alta velocità a Striano che fu accolta come una manna dal cielo, quando il Sindaco era Antonio Del Giudice. Io fui molto scettico e lo sono ancora rispetto a questa opera, la quale potrebbe sconvolgere l’intera vita culturale ed urbanistica di Striano se non vengono adottati gli strumenti urbanistici idonei per creare una opportuna interazione rispetto alle esigenze del paese. Dobbiamo anticipare i tempi per poter accogliere milioni di persone che porteranno tutto il loro carico di positività e negatività sul nostro territorio. Credo che sia questo il punto fondamentale a cui deve rivolgere particolare attenzione chi ha a cuore le sorti di Striano.
S – Perchè è così difficile coinvolgere politici ed imprenditori nella crescita di Striano? Questo paese è visto un pò come un’isola felice dove è possibile che il più forte domini il più debole? E’ la dura legge della natura?
A – Io ritengo che non ci sia questa volontà da parte dei forti di dominare i più deboli. Ho la sensazione che molte volte siano i più deboli che si mettano nelle condizioni di farsi dominare dai più forti.
S – Il Partito Democratico si è proposto come l’alternativa al Popolo delle libertà, ma sono stati raccolti i frutti di una campagna poco incisiva. Anche a Striano venerrdì 25 luglio 2008, sarà inaugurata la nuova sede del Popolo delle libertà. Molti amministratori di vecchia data hanno deciso di sposare la causa azzurra. Attorno al Partito Democratico da tempo si blatera, dando l’idea di navigare a vista. A che punto è l’istituzione di una sede sul territorio?
A – La presenza delle sedi dei partiti sul territorio ritengo che sia un qualcosa di positivo. Se anche la sezione del PD ha come unico finalità quella di giungere alle prossime elezioni amministrative per poter governare ed amministrare questo paese, parte già con il piede sbagliato. Il fatto invece del trasformismo politico riguarda un pò tutta la politica e non solo a livello locale. Striano è vittima di questa situazione visto che per alcuni non fa scandalo che si possa cambiare da un anno all’altro o addirittura da un giorno all’altro, con il solo fine di accedere al potere. Io mi vanto di seguire la mia linea politica da trentacinue anni. A Striano si sta cercando di mettere insieme tutte le forze politiche all’interno del consiglio comunale e ritengo che questo fatto sia estremamente negativo, perchè un’altra regola della politica è che ci sia una maggioranza che governa ed un’opposizione che controlla. Nel momento in cui si viene meno a queste regole, non si va nella buona politica come qualcuno vuol far credere, ma si va nel consociativismo, in modo da potersi spartire gli interessi. Il consociativismo deriva da una cattiva politica e quando c’è il consociativismo si giunge alla morte della politica; se ciò è quanto si vuole ottenere a Striano, allora si è sulla strada giusta. Di conseguenza in una situazione politica simile è anche difficile proporre ed ottenere un cambiamento. Se non dovesse esserci una valida alternativa, composta da nuove persone che abbiano una certa morale, allora credo che potrei riunire le mie forze e mettermi nuovamente in gioco. Al momento non credo di poter godere di tanti consensi, ma sono forte delle mie idee.
S – Perchè si sente così forte politicamente?
A – Non mi sento forte politicamente, ma mi sento forte delle mie idee che sono rivolte alle esigenze del paese ed in virtù di ciò non temo di confrontarmi con nessuno. Non è una minaccia la mia, ma una affermazione. Se le cose vanno come si prospetta, allora ci sarò anch’io, altrimenti io sarò l’ultima catena, l’ultimo elettore a favore del giovane o della persona che abbia le capacità, ma che sia comunque nuova e che voglia amministrare Striano. Sarò a disposizione delle nuova classe dirigente per dare il mio contributo di elettore e di cittadino.
S – Le proponiamo in anteprima per questa rubrica un gioco, un pò datato, ma pur sempre valido: il gioco della torre. Le faremo due nomi e lei ci dice chi o cosa butta giù.
1) tra Papa Ratzinger e Il Presidente Giorgio Napolitano
– Papa Ratzinger
2) tra George Bush e Silvo Berlusconi
– George Bush, per una questione campanilistica, ma li butterei giù entrambi
3) tra Massimo D’Alema e Piero Fassino
– Piero Fassino e non perchè mi avete etichettato come D’Alema, ma ritengo quest’ultimo una persona molto intelligente.
4) tra Di Pietro e Veltroni
– Di Pietro
5) tra Maradona e Platini
– Maradona, sono Juventino
6) tra La pizza e gli spaghetti
– pizza
7) tra Vino bianco e vino rosso
– vino bianco
8) tra Veronica Lario e Alessandra Mussolini
– Alessandra Mussolini
9) tra La professione e i soldi
– i soldi, con cui ho un rapporto molto infelice
10) tra Franco Falco e Dott. Nunzio Risi
– me li tengo tutti e due molti stretti, essendo due amici
11) tra Vladimir Luxuria e Vittorio Sgarbi
– Vittorio Sgarbi
12) tra L’ex sindaco Francesco Rendina e l’ex assessore Vincenzo Coppola
– Francesco Rendina
13) tra La Prof.ssa Emilia Rega e la Prof.ssa Anna Pumpo
– Le tengo su tutte e due, perchè hanno la capacità per fare cose buone insieme
14) tra l’ex assessore Tullio Rega e l’ex assessore Santolo Sorvillo
– Ho li butti giù entrambi o li tieni su entrambi, perchè per il rapporto che hanno non puoi dividerli. Teniamoli su tutti e due.
15) tra Josef Stalin ed Adolf Hitler
– Decapitati, perchè non basta buttarli giù
16) tra Ernesto Che Guevara e Fidel Castro
– Fidel Castro
17) tra Mara Carfagna e Monica Lewinsky
– Mara Carfagna
18) tra spumante e champagne
– champagne, perchè di solito bevo spumante
19) tra Mortadella e Prosciutto
– mortadella
20) tra il vizio e l’ozio
– l’ozio, perchè per la mente è molto pericoloso
S – Tornando alle domande : Ormai anche la giunta tecnica sembra avere le ore contate ed è tutto un rincorrersi di voci ed ipotesi. Insomma, si vuole emulare un pò il calcio mercato, promuovendo la compravendita degli assessori e degli assessorati. Vuol rendere nota la sua previsione? Cosa dovranno attendersi i cittadini di Striano?
A – Questa telenovela non mi appassiona affatto. Quello che mi interessa è capire come questo paese si riorganizzerà per il futuro. Più che di previsioni palerei di un mio auspicio: io spero che ci possa essere un ricambio totale di quella che è la classe politica di Striano.
S – Sarebbe per noi un piacere poter intervistare anche il Sig. Franco Falco. Pensa che potremmo godere della sua disponibilità?
A – Di questo dovete parlare soltanto con lui che si presterà ad ascoltare sicuramente le vostre richieste. Io non posso rispondere per un’altra persona. So solo dire che con Franco Falco siamo legati da legami di parentela, professionali e di amicizia. Ritengo Falco una persona che ha un concetto molto alto dell’amicizia, oltre ad essere un imprenditore capace e serio che non si è mai piegato a pressioni della camorra e che tutto ciò che fa è frutto delle sue sole forze . Lui è un commerciante, che sa fare bene il suo mestiere ed io sono un architetto. Posso dire che la vostra iniziativa di coinvolgere le realtà e le persone presenti sul territorio è lodevole, ma non posso rispondere per lui.
S – A conclusione delle nostre interviste lasciamo all’ospite la possibilità di esprimere un proprio pensiero rispetto a ciò che più gli sta a cuore. Cosa vuole evidenziarci?
A – Mi piace sottolineare che la vostra è un’iniziativa che va supportata e che va nella giusta direzione. I miei complimenti sinceri e spero che questa iniziativa dimostri quella che è la forza delle persone, perchè la forza delle persone sta nell’essere liberi dal punto di vista mentale.
Intervista realizzata il giorno 19/07/08 presso lo studio dell’arch. Aristide Rendina in via Sarno, Striano.