Intervista del 14 marzo 2009
Se avesse al suo cospetto una delegazione di cittadini, quale domanda gradirebbe ricevere e quale invece le risulterebbe scomoda?La domanda più bella che mi aspetterei, è : “cosa intende fare caro candidato sindaco per i prossimi cinque anni sul territorio?” Spero comunque che i cittadini possano rivolgermi delle domande reali, per esempio : che in via tot si facesse questo … cose concrete in sostanza. Quella che invece non mi aspetterei potrebbe essere quella di realizzare un aereoporto a Striano.
Quindi visto che la costruzione di un aereoporto è una cosa irrealizzabile, domande scomode non ce ne potrebbero essere?
Certo, domande scomode ci potrebbero essere e ripeto potrebbero essere quelle di realizzare cose per il territorio che risultano irrealizzabili. Se un cittadino mi chiede un’utopia, io gli dico di no! Conoscendo i cittadini di Striano e conoscendo la loro intelligenza, sono convinto che mi farebbero domande su cose concrete e realizzabili.
Lei è un giovane imprenditore, soddisfatto della sua carriera professionale?
Ci diamo del lei o del tu? Io direi che vista la nostra età possiamo anche darci del tu.
Quindi … soddisfatto della tua carriera da imprenditore?
Soddisfattissimo! Io adoro il lavoro in una maniera spasmodica. Questo lavoro lo facciamo da generazioni quindi l’azienda l’abbiamo nel DNA. Noi mangiamo pane ed azienda. Siamo cresciuto sui sacchi di nocciole, tra i fusti di cetrioli; tutti: io, papà, il nonno… per noi l’azienda è vita. Se manca l’azienda, se manca la fabbrica, manchiamo anche noi, non abbiamo motivo di esistere secondo me e lo dico con una convinzione estrema. Amando questo lavoro, che ci porta a girare un po’ il mondo, esportando molto, si conoscono tante cose, si capiscono tante cose, si riesce ad avere anche relazioni con persone che hanno culture diverse, per cui ti arricchisci inevitabilmente, riesci a capire ed a conoscere tante altre cose. Sono molto soddisfatto anche perché oltre alle ovvie gratificazioni economiche e commerciali, la cosa più bella è che anche se godo di una giovane età sono riuscito a ricoprire delle cariche importanti in associazioni di categoria quale Confindustria.
Volendo rimanere invece a Striano, sei soddisfatto dell’interazione tra la tua azienda ed il paese?
Diciamo di si, anche perché credo che noi umilmente ci pregiamo di essere una delle aziende più antiche del territorio. In azienda prima ci lavoravano tante persone perché non c’era automatismo, non c’era niente, c’era solo manualità. Adesso ci lavorano meno persone ma sono convinto che la nostra azienda sia riuscita nel corso di un secolo a far conoscere Striano nel mondo; questo è un dato di fatto importante.
Quante persone impiega la sua azienda?
Quanto basta! Noi abbiamo dei lavori stagionali, quindi la manodopera dipende dalle stagionalità dei prodotti, siamo legati al tempo, quindi le annate vanno bene o male perchè condizionate anche dal tempo.
Volendo invece descrivere la tua carriera scolastica, cosa ci racconti?
La mia è stata una grande carriera scolastica! E’ un periodo che ricordo con affetto. Ho frequentato le scuole elementari a piazza D’Anna, sono stato nelle scuole materne, sono stato alle scuole media in via Monte, avendo un ottimo rapporto con i miei amici, con i miei insegnanti. Ricordo con grande piacere gli anni della scuola superiore a San Giuseppe Vesuviano, poi sono andato in America a studiare, ho fatto alcuni master in Europa sempre legati alla mia azienda. Fondamentalmente il mio obbiettivo primario era quello dell’azienda, perché quello era ciò che amavo, che amo ed amerò fino a che morte non mi separi da quest’azienda.
Prima dei Master, quante volte ha marinato la scuola?
Un’infinità di volte! Ricordo con particolare piacere una grande cosa, davvero bellissima, la prima volta che fui eletto sindaco, mi chiamò il preside della ragioneria di San Giuseppe Vesuviano, scuola in cui io non ero assolutamente un alunno modello, chiedendomi, con tanto stupore, se fossi davvero io, l’attuale Sindaco di Striano, la stessa persona che frequentava il suo istituto. Io gli risposi che purtroppo ero io e lui incredulo esclamò:”ti hanno fatto pure sindaco! come è possibile?” Lui in modo molto affettuoso mi organizzò anche una giornata all’istituto, durante la quale io ebbi modo di parlare con i miei ex colleghi della ragioneria di San Giuseppe Vesuviano.
Cosa hai provato in quella occasione?
Una cosa bellissima! Sono uscito da quella scuola quando facevo caos e la marinavo, oppure andavo con la paura in corpo dell’interrogazione, per poi tornarci da indegno rappresentante dello Stato quale io sono stato.
Indegno?
Eh si! Perché rappresentare lo Stato è una cosa più grande di noi. L’umiltà mi porta a definirmi indegno rappresentante dello Stato. Per rappresentare lo Stato c’è bisogno di una grande umiltà. Io non smetterò mai di ringraziare i miei cittadini uno ad uno, per quello che mi hanno dato nel duemiladue eleggendomi loro sindaco. Forse questo mi porta ad essere sempre presente, ed avere una grande ed infinita riconoscenza verso gli strianesi.
Tornando alla tua esperienza scolastica… quante volte hai partecipato a manifestazioni studentesche?
A memoria non ne ricordo. Organizzavamo l’occupazione più che altro per non fare lezione in quelle giornate, per divertirci, per organizzare banchetti, per cui non ho partecipato tanto.
Come giudica invece, le manifestazioni studentesche che si sono tenute per contrastare la riforma Gelmini?
Io penso che gli studenti stanno vivendo, rispetto a dieci anni fa, come se fossero passati cento anni. La scuola sta subendo una trasformazione enorme; questa trasformazione enorme, nello specifico riguardante la legge Gelmini, è stata probabilmente una cosa che non è stata totalmente condivisa all’interno dell’università e della scuola e di conseguenza si è generato un po’ di fermento. Questo stato di cose, mette di cattivo occhio questi giovani che fanno le manifestazioni. Io penso che queste manifestazioni siano legittime, lecite; abbiamo una classe scolastica di una intelligenza sovraumana, abbiamo ragazzi che sono brillanti. Parliamo anche dei ragazzi di Striano, ragazzi che vanno fuori a fare carriera e non hanno un minimo di difficoltà. Con i giovani si deve parlare in modo diverso.
Quindi non si è saputo parlare con i giovani, visto che queste manifestazioni sono giustificate?
Siamo in democrazia e fin quando si protesta in modo lecito e le manifestazioni dei giovani sono state di un rigore e di una compostezza inaudita, ne beneficia il nostro Paese. Perché se si fa una legge e questa non è accettata da una parte della popolazione, in questo caso dalla popolazione scolastica, si fa una manifestazione di protesta. Io vengo dalla democrazia cristiana e la democrazia è il sale della politica; bisogna dialogare, parlare sempre!
Sei divenuto papà da poco, innanzitutto auguri, ma : avvocato, medico o ingegnere? Visto che da genitori non si smette mai di sognare per i propri figli , cosa speri per tua figlia?
E’ una domanda scontata. Mi auguro che le piaccia l’azienda, anche perché le donne, le femminucce, sono le migliori imprenditrici. Mi auguro che lei stia in azienda, che abbia una vita tranquilla e che nel suo lavoro si occupi di noci e di nocciole.
A Striano?
Inevitabilmente a Striano, per forza!
Quali immagini siano invece le aspirazioni dei giovani di Striano?
I giovani strianesi credo non abbiano nulla da invidiare ai giovani degli altri paesi. Anch’io sono un giovane avendo trentaquattro anni, sono stato eletto sindaco ad un’età molto giovane, ventisei/ventisette anni, per cui credo che i giovani , avendo questa marcia in più e non avendo nulla da invidiare a nessuno, si aspettano tanto dalle istituzioni, ma non a chiacchiere. Siamo tutti bravi in campagna elettorale ad infatuare i giovani, “… faremo questo, faremo quello…” ma poi fondamentalmente non c’è nulla di concreto. Si sono formate alcune associazioni, tipo il forum dei giovani a Striano; è cambiata anche la mentalità dei nostri giovani, perché questi vogliono di più, vogliono garanzie, vogliono soprattutto che si affronti il dramma della disoccupazione. Dobbiamo costruire qualcosa. Noi abbiamo cominciato a fare questo, nella mia amministrazione precedente, dobbiamo cominciare a fare qualcosa per non farli andar via.
Come?
Il mio pallino fisso è lo sviluppo della zona industriale, questa ci può consentire di non far andar via i nostri giovani, questo è un dato di fatto!
Spesso si parla di creare le condizioni per dare qualcosa ai giovani. Ma non è più importante ottenere qualcosa dai giovani? Magari sviluppare quelle che sono le loro idee, se appunto, come dici, sono così brillanti? Questa sorta di assistenzialismo dell’impresa verso i giovani, è l’unica via da percorrere?
Non è una sorta di assistenzialismo, tutt’altro! Io ritengo che i giovani forniscano alle aziende la marcia in più, quindi le aziende che vogliono fare assistenzialismo verso i giovani , hanno le gambe corte. Sono pienamente d’accordo sul fatto che se i giovani li facciamo ragionare e mettiamo in pratica le loro idee, anche attraverso il loro coinvolgimento in politica, alla fine avremo una bella classe dirigente dove ci possono essere coloro i quali possono pensare ai coetanei. Quindi le aziende non devono fare assistenzialismo, ma sono i giovani che possono fornire un qualcosa in più alle aziende.
Quindi sarebbe il caso di instituire un sistema per valorizzare le idee dei giovani, non credi?
Il sistema è quello della tornata elettorale, inevitabilmente!
Quindi si deve passare obbligatoriamente dalla pollitica?
Non è detto, ma il sistema più imminente, quello più rapido è quello della tornata elettorale. Quando poi non è imminente una tornata elettorale, oppure non c’è il giusto rapporto con la politica, ci sono le associazioni e l’associazionismo che sul nostro territorio sta prendendo molto piede con il forum e con tante altre cose.
Perché sta avvenendo ciò?
Perché c’è una classe di giovani che vogliono fare qualcosa, però mentalmente vogliono tenersi distanti dalla politica; vogliono dare un contributo ma tramite le associazioni e non impegnandosi direttamente nella politica. Prima di tutto bisogna instaurare un dialogo che è fondamentale, tra amministratori e chi è nella associazioni.
L’unico contributo che le aziende possono fornire ai giovani, resta soltanto il posto di lavoro?
Il posto di lavoro risulta essere la tragedia del mezzogiorno, ma le aziende possono apprendere tanto dai giovani.
Qual è, invece, il contributo che dovrebbero dare i cittadini al paese? Volendo considerare il paese una creatura, cosa dovrebbe aspettarsi dai cittadini?
Io ritengo che gli strianesi abbiano una grande educazione; il contributo che l’amministrazione, la politica, deve aspettarsi dai cittadini è quello di essere parte integrante della stessa amministrazione. Nel giorno in cui si è eletti sindaci bisogna mettersi in testa che si deve fare il sindaco di tutti i cittadini, essere il sindaco di chi ti ha votato e soprattutto di chi non ti ha votato. Vado nel pratico: se un c’è una buca, c’è una lampadina che non funziona… bhè in questo caso bisogna alzare il telefono, chiamare il sindaco, chiamare l’assessore o colui il quale che è preposto a fare questo, quindi in un certo senso, collaborare con l’amministrazione, se tutti collaboriamo con l’amministrazione, qualsiasi essa sia, riusciamo ad avere un paese più a misura d’uomo, anche perché io considero il nostro paese un gioiello della provincia di Napoli.
Il tuo discorso è molto legato al partito che oggi rappresenti, il PDL…
Il PDL è rappresentato dal coordinatore cittadino Vincenzo Cordella. Io sono soltanto un umile iscritto.
Iscritto con soddisfazione?
Con grande soddisfazione.
Tornando al discorso precedente: l’ipotesi di coinvolgimento di cui parlavi a me sembra un po’, il voler coinvolgere i cittadini delegando loro dei compiti che spettano agli amministratori. Questo non testimonia l’assenza delle istituzioni? Non è un voler scaricare delle responsabilità?
No non credo sia così. Ritengo sia invece un grande segnale di collaborazione tra istituzioni e cittadini. Se vogliamo metterla sul piano che così facendo l’amministrazione fa un passo indietro e consegna il paese ai cittadini, credo che siamo sul piano sbagliato. Credo invece, che l’amministrazione non fa un passo indietro, ma consideri sullo stesso livello amministrazione e cittadini, in modo tale da remare tutti nella stessa parte. Tutto questo per avere un paese civile e democratico soprattutto, perché segnalare una buca o fare le ronde , non significa consegnare il paese nelle mani dei cittadini.
Voi avete cominciato a proporvi sul territorio con i gazebo, perché?
L’otto marzo siamo partiti con i gazebo perché ritengo che sia un’idea fantastica. Non a caso siamo partiti l’otto marzo perché è stata la festa delle donne, quindi per fare un omaggio alle donne di Striano, che lo meritano sempre. Siamo partiti con i gazebo perché entro marzo noi dobbiamo cominciare a stilare il programma. Insieme a tutta la compagine che mi sostiene, abbiamo ritenuto uscire con i gazebo perché, secondo noi, il programma va fatto insieme alla gente. Non possiamo fare un programma fantascientifico per il nostro paese, irrealizzabile, oppure non condiviso dalla gente. Abbiamo avuto anche una discreta affluenza ai gazebo, con persone che hanno compilato la scheda dicendoci cosa vorrebbero dalla prossima amministrazione e ciò ci ha consentito anche di invertire la situazione, invertire un po’ il gioco, cioè mettere i cittadini al centro della politica. La futura compagine che si candida ad amministrare il paese stila il programma insieme alle gente. Riteniamo che in quattro domeniche, in cui saranno presenti i gazebo nelle varie piazze del paese, se riusciamo a raggiungere un venti trenta per cento, di quelle che sono le idee dei nostri cittadini potremmo ritenerci soddisfatti;in realtà già lo siamo dopo l’uscita del primo gazebo. I cittadini ci hanno detto cosa vorrebbero a via Roma, in piazza … dove vuole la luce, dove vuole la lampadina … ecc.
La provocazione che viene immediata è: non è quella dei gazebo una dimostrazione di non conoscere le problematiche del paese, dopo che per cinque anni sei stato sindaco e per due anni rappresentate dell’opposizione?
Questa è una grande provocazione!
Lecita però?
Super lecita! Se avessi fatto il programma da solo, sulla mia scrivania e avessi scritto cosa volevo fare per il paese, sarei stato un candidato sindaco, un ex sindaco o un già sindaco, dittatore. Abbiamo deciso di fare il programma con la gente, insieme alla gente, perché io sono un grande moderato e venendo dalla democrazia cristiana, capisco che la gente deve essere coinvolta, in questo momento più che mai, i cittadini hanno bisogno di rispetto. Il popolo e non è retorica, è sovrano per cui merita rispetto. Credo che noi abbiamo dimostrato, non che gli altri non lo facciano, di rispettare i cittadini e di tenerli al centro della politica; per noi i cittadini sono una cosa fondamentale.
Berlusconi, per presentare il suo programma, non si è rivolto ai cittadini; vuol dire che è stato un dittatore?
Anche Berlusconi ha fatto i gazebo. Il presidente Berlusconi è uscito anche lui con i gazebo in tutte le città d’Italia. In quel caso è una politica diversa, è una politica nazionale, dove si ci organizza diversamente. Credo che il presidente Berlusconi abbia fatto ancora di più di quello che abbiamo fatto noi, lui ha avuto il coraggio di stilare e firmare un contratto con gli italiani e questo gli ha consentito di prendersi una grossa responsabilità.
Ti senti pronto a prenderti la responsabilità di firmare il contratto con gli strianesi?
Prontissimo! Faremo anche questo!
Addirittura? Ci fornisci un’anteprima? Quindi una volta stilato il programma, ci sarà la firma sul contratto con gli strianesi?
Stiamo aspettando che si ritirino i gazebo dalle piazze, quando sarà avvenuto ciò, cominceremo a vedere cosa succede. Veniamo cosa viene fuori da questi gazebo e poi vediamo come mettere su carta questo programma.
Come immagini che avvenga la firma sul contratto?
No, ho detto una cosa così per dire, può essere che non si farà neppure! Ci sarà qualche altra cosa di importante. La firma no, scherzavo, ma ci sarà qualcosa di importante che la gente avrà, appena inizierà ufficialmente la campagna elettorale.
Questa del chiedere ai cittadini il programma da realizzare è una grossa novità, visto che sono state sempre le coalizioni politiche a prendere atto della situazione per poi presentare un programma agli elettori. Voi con i gazebo chiedete ai cittadini di stilarvi il programma, in modo che successivamente non possono che condividere ciò che voi proporrete, assicurandovi così un numero di consensi; una bella furbata politica, non trovi?
Esatto è come dici! La gente dice quello che vuole!
Quindi dato che riproporrete quello che chiede la gente, non potreste che avere consensi?
Certo, non potranno dire che abbiamo sbagliato il programma. Scherzo ovviamente!
Tornando invece al recente passato. Quali sono stati gli errori maggiori del sindaco uscente?
Parlare di chi mi ha succeduto mi mette in difficoltà; possiamo passare alla prossima domanda?
Ma tu che hai fatto il sindaco e poi l’opposizione qualcosa hai avuto modo di constatare?
Se vogliamo parlare degli errori precedenti, bisognerebbe parlarne per un’eternità, di ciò che è successo in questi due anni! Rispetto l’operato di chi ha amministrato dopo di me, rispetto le loro scelte, ma non posso condividere la politica che è stata adoperata, in questi due anni di non amministrazione. Io ed il collega Sorvillo siamo stati votati per fare opposizione e siamo rimasti in aula fino agli ultimi giorni, anche se abbiamo avuto delle sollecitazioni affinchè potesse rimanere in piedi la passata amministrazione. Noi siamo rimasti al nostro posto tranquilli, perché il popolo ci aveva votato per fare opposizione.
Quindi non ci vuoi dire quali errori hai riscontrato?
Ma no! Non credo che alla fine risulti importante. Sono stati tantissimi. Non abbiamo condiviso la politica che hanno fatto nei due anni, per cui quando si è proposta la sfiducia, l’abbiamo votata. Certamente non abbiamo votato il bilancio a favore, anzi tutt’altro. Credo che strianomavero, seguendo molto i nostri consigli comunali, seguì anche il mio intervento del bilancio, cioè che io da ex sindaco, da sindaco uscente, quel bilancio lo condividevo, perché in aula si stava approvando un bilancio che aveva tutti i miei punti precedenti, tutti i punti della mia precedente amministrazione, quindi sotto il punto di vista tecnico era un bilancio che avevo fatto io, ma politicamente non si può votare, una opposizione non può votare un bilancio.
Quindi tu nei confronti di chi ti ha definito :” Inaffidabile, incontrollabile, una persona che veste i panni del presentatore, ma alla lunga stanca … ” queste le parole del Cav. Pellegrino, oppure nei confronti di Tullio Rega che ti ha definito :“ Un sindaco di facciata, addetto solo alle pubbliche relazioni … “ preferisci non commentare?
Bravissimo! Evitare qualsiasi commento! Diciamo che si commentano da se!
Alla festa delle donne, partite con i gazebo ed omaggiate le donne di una mimosa … I dottori Sorvillo e Trippa, sono al tuo fianco … Se trasformassimo Striano nel paese delle favole, quante mimose e quante ricette mediche si potrebbero trasformare in consensi elettorali?
Ma no! Il dottore Sorvillo è stato in politica vent’anni fa, è stato assessore più volte svolgendo egregiamente il suo compito. Il dottore Sorvillo quando ha ricoperto cariche amministrative è stato un personaggio molto stimato sul territorio, un medico valente. Adesso è sceso nuovamente in politica un po’ per colpa mia e di nessun altro, perché gli ho chiesto fortemente questa cosa e lui da buon zio, visto il legame di parentela, non mi ha lasciato da solo in questa battaglia.
Non hai raccolto però la mia provocazione … insisto perché quando ci si avvicina alle elezioni c’è questa rincorsa ad accaparrarsi il medico.
Non è vero che c’è una rincorsa al medico. Probabilmente c’è più la rincorsa all’infermiere che al medico. Noi abbiamo due medici in lista, due stimati medici del territorio, ma non sono in lista per una questione meramente aritmetica ed elettorale, perché loro possono portare un consenso elettorale forte, che poi c’è anche il consenso elettorale forte, che ben venga. Fondamentalmente loro son il lista anche per dare uno sprono alla classe dei professionisti del nostro territorio; questi devono mettersi in lista altrimenti facciamo sempre la fine che siamo sempre quattro sciocchi di noi a far politica. I professionisti si allontanano sempre di più dalla politica.
Perché secondo te?
Non so perché si allontanano. Perché magari non c’è condivisione nei programmi, perché non ritengono opportuno che ci sia gente perbene che possa rappresentare le istituzioni a Striano.
Quindi è un caso il voler coinvolgere tanti medici in politica?
Non è un caso, facciamo la nostra battaglia! Ripeto però che la rincorsa è più all’infermiere che al medico.
Il tuo gruppo non sta partecipando alla rincorsa all’infermiere?
Si si, io ho anche un infermiere in lista, ci mancherebbe!
Si fanno quindi scelte opportunistiche pur di poter vincere le elezioni?
Chi si candida vuole vincere! Anche io due anni fa, pur avendo una lista debole, volevo vincere le elezioni.
Terzo alle ultime elezioni. Ti sei chiesto il perché?
Perché ci davano tutti per la metà dei consensi che poi abbiamo preso. Siamo riusciti a rimanere a galla in modo molto dignitoso; abbiamo preso quasi milletrecento consensi, su una lista di cui nove o dieci persone non so quanti voti mi hanno portato in termini numerici. Credo che siamo stati un po’ i vincitori morali di quella battaglia di due anni fa.
Immaginavi quel risultato mentre stilavi il programma e durante la campagna elettorale?
Fui lasciato solo dai miei assessori, dalla mia giunta, perché ci fu qualche problemuccio politico che ci portò a lasciarci, ma democraticamente, civilmente, amichevolmente abbiamo deciso di precorrere due strade diverse. Essendo lasciato solo dalla mia giunta, feci una lista, improntata anche rapidamente e mettemmo in conto anche di perdere, ma l’intenzione di partenza era quella di vincere.
Nessuno degli assessori che erano con te, ti ha appoggiato successivamente, perché? Anche oggi, come due anni fa, nessuno è con te.
Io ho interrotto qualche rapporto politico due anni fa e non intendo riprenderlo. Abbiamo fatto scelte diverse; in politica, prima di tutto, mai dire mai, si può essere amici per cent’anni, ma anche solo per dieci giorni. Se uno fa scelte diverse deve essere anche coerente con se stesso.
La tua palese aspirazione ad essere il candidato sindaco a tutti i costi, non è ciò che ha potuto allontanare chi era al tuo fianco?
Non è una palese aspirazione a tutti i costi. Bisogna tener conto di quello che c’è intorno. Gli amici che mi sostengono hanno ritenuto opportuno che io mi ricandidassi a sindaco; non c’è stato nulla di spasmodico come quando qualcuno mi accusa di voler fare il sindaco a tutti i costi, assolutamente no. Io ho già avuto questo onore, l’ho avuto per cinque lunghi anni, ho avuto l’onore di fare il consigliere comunale per due anni, per cui potrei anche essere soddisfatto politicamente; il popolo mi ha dato già quello che mi doveva dare ed io non devo smettere ai di ringraziarli. Diciamo che questa volta si è invertita un po’ la situazione: è uscito un candidato sindaco sei mesi prima delle elezioni, gli amici che mi sostengono hanno voluto fortemente che noi uscissimo con il nome del candidato sindaco tanto tempo prima.
Chi sono questi amici di cui parli?
Sono gli amici che sono il lista con me, i nomi alla fine usciranno fuori. Sono quelli che sono intorno a me, sono quelli che frequentano la sezione, luogo in cui durante la settimana c’è tanta gente. C’è il dottore Trippa, il dottore Sorvillo e poi ci sono tanti altri amici.
Sul sito internet del vostro gruppo, si legge: “il sindaco”. Se sei una persona scaramantica, tale voce andrebbe corretta con : “il candidato sindaco” non trovi?
Certo, scaramanticamente va corretta. Ci hanno fatto anche coprire lo striscione che abbiamo fuori la nostra sezione. Per quanto riguarda il sito internet, ci sono quelli che ci danno una mano a gestirlo che devono rettificare sicuramente.
Giustamente?
Certo, giustamente.
Viste le ultime vicende politiche locali, ritieni che nella vostra coalizione, Vincenzo Cordella, assessore uscente, abbia fatto un passo indietro, oppure tu abbia fatto due passi avanti, venendo da una sconfitta elettorale alle scorse elezioni?
Ho perso le elezioni e quindi si trattava di una sconfitta elettorale. Ti racconto rapidamente com’è andata la storia. Con questi amici che mi stanno sostenendo, anche loro passati all’opposizione, con i quali ci ritroviamo in un progetto comune, non ci siamo cercati ma ci siamo ritrovati intorno ad un progetto, quindi tutto quello che è venuto di seguito è nato spontaneamente.
Vi siete incontrati intorno ad un progetto, ma vi ritroverete a condividere lo stesso programma?
Certo, inevitabilmente! Dico inevitabilmente perché abbiamo già dei dati di fatto. Abbiamo già discusso sul programma ed adesso, come dicevo prima, attendiamo i risultati dei gazebo.
Quindi il programma c’è, ma va integrato con quelle che sono le indicazioni dei cittadini?
No non c’è il programma! Abbiamo già discusso di che cosa fare, di cosa mettere in gioco, di cosa far bollire in pentola. Aspettiamo di capire i cittadini che cosa vogliono e poi dopo ci sarà la condivisione massima tra di noi.
Ci fornisci un’anteprima descrivendoci il punto principale di quello che voi avete in mente?
Il punto principale? Direi che come anteprima potremmo annunciare tante cose, ma che dobbiamo ancora sviscerare. Ci sono tante cose in cantiere.
Se vi doveste confrontare sulle problematiche relative alla gestione dei rifiuti a Striano, tu hai sempre sposato la soluzione della cooperativa, Cordella invece ha sempre affermato la possibilità di affidare la gestione ai privati. Le vostre idee in merito sono diametralmente opposte. Vi dovrete confrontare anche su questo, non trovi?
Inevitabilmente queste problematiche vanno affrontate, ma anche di questo si è discusso.
Ed a quale conclusione siete arrivati?
Si è discusso e si è già arrivati ad una soluzione. Non c’è frattura nel nostro gruppo, siamo coesi.
Il rischio che Cordella imponga la sua personalità, lo tieni in considerazione, temi prese di posizione? Dico questo perché ricordo quelle che sono state le dichiarazioni dell’ex sindaco, il Cav. Pellegrino, secondo cui Cordella lanciò il foglio con sottoscritte le proprie dimissioni, sul tavolo, durante una riunione in presenza di altre persone, dopo un acceso diverbio.
Stai dicendo una cosa che non esiste. La frattura tra me e Cordella non è mai esistita e mai esisterà. Sarei uno sciocco se temessi qualcosa del genere.
Quindi ritieni che quanto avvenuto con il Cav. Pellegrino era dovuto soltanto ad attriti personali?
Credo proprio di si!
Tu hai pubblicato sul vostro sito una foto con Papa Giovanni Paolo II e una con Papa Ratzingher, Antonio Gravetti, giovane coordinatore del Civico34, è presidente dell’Azione Cattolica di Striano. Cosa ha maggior valore agli occhi della “Chiesa”?
Per noi che siamo cattolici, non penso che il consenso venga dal fatto che si abbia o meno baciato la mano del papa. Credo comunque che sia giusto far sapere che c’è stata, come dire, questa unzione del Signore. Antonio Gravetti è presidente dell’azione cattolica e si sta cimentando in questa associazione; credo che sia giusto fa venir fuori i giovani.
Per far venire fuori i giovani, non sarebbe stato più opportuno temporeggiare rispetto alla candidatura a sindaco in modo da poter coinvolgere maggiori persone? Non trovi che nel momento in cui, Antonio Del Giudice o magari Enzo Coppola, palesano la loro volontà di essere primi cittadini, si crea una barriera attorno a se, un chiudersi a riccio ed evitare che gli altri entrino in competizione?
No, perché questo? Se vogliamo prender in giro i cittadini, allora ci riuniamo in una sezione in cinquanta amici e poi diciamo che da questi cinquanta amici è uscito il candidato sindaco. Noi abbiamo invece fatto il discorso inverso : non abbiamo voluto prender in giro la gente.
Ma la strada opposta a quella da voi intrapresa, non rappresenta quella più democratica?
Probabilmente si! Credo però che se la strada opposta a quella da noi intrapresa è quella più democratica, la nostra è quella di non voler prendere in giro la gente. Il gruppo di amici di cui faccio parte ha deciso di uscire con il nome del candidato sindaco, quindi chi vuole sposare il nostro progetto lo sposa, altrimenti si va avanti amici più di prima.
Non tralasciando il tuo personalissimo album fotografico … alle foto con il Papa, hai aggiunto anche quella con la Carfagna che è stata a Sarno in una recente manifestazione?
Diciamo che ho foto con tutto il governo.
Soddisfatto?
No, non direi soddisfatto, diciamo che ho foto anche con esponenti del centro sinistra. Le foto fanno parte di una collezione personale. Qualcun dice che sono attratto dalle telecamere e dai microfoni, sono accusato anche di questo.
Perché?
Credo che sia una legittima aspirazione di tutti noi. Le foto fanno parte della mia collezione, il fatto che io sia attratto dalla telecamere e dai microfoni è un dato di fatto, infatti se non mi stacchi la spina io parlo sempre.
Lo scopo è un po’ voler imporre la propria immagine?
L’immagine fa parte della politica. Non possiamo fare i politici ed essere anonimi.
Come giudichi l’attuale situazione politica a Striano?
Vedo un grande caos! Vedo gente che corre da una parte all’altra, gente che si autocandida a sindaco senza il sostegno, gente che si fa avanti, gente che si fa indietro, gente che a tutti i costi, in maniera spasmodica, vogliono fare i sindaci, però non lo dimostrano realmente. Gli unici che lo hanno dimostrato, fino ad oggi, siamo noi.
Lo consideri un vantaggio il vostro aver bruciato le tappe, proponendo la tua candidatura?
Può essere un vantaggio sotto il punto di vista mediatico, ma credo che pur avendo anticipato i tempi, non siano precluse le strade di dialogo con gli altri e mi riferisco ai classici apparentamenti.
Quindi tutto è ancora possibile?
Si, possibilissimo, fin quando restiamo in determinati canoni, stabiliti da nostro gruppo!
Quali caratteristiche si debbono avere per far parte del vostro gruppo?
Nessuna caratteristica particolare. Non dico che si debba condividere il nostro programma, ma basta che ci sia un’intesa tra noi e chi vuole apparentarsi con noi, basta che ci sia un dialogo, basta che ci sia una futura amministrazione e che si possa ragionare ma soprattutto tanta umiltà. L’umiltà ci aiuta a vivere, l’umiltà è una dote che se l’uomo mette bene in evidenza, è una santa cosa.
A Striano, in maniera umile, come tu dici, quali problematiche si dovranno affrontare?
In maniera umile si affronta tutto. Penso alla sistemazione delle strade, a riacquistare il dialogo con la gente, visto che il palazzo ha perso il dialogo con i cittadini.
Da quando si è perso il dialogo?
Si è perso da tre anni. Chi mi combatteva e chi mi combatte politicamente, mi accusa di essere sempre presente, come è accaduto per una mia partecipazione ad una manifestazione religiosa, che mi ha visto presente sui giornali per tre o quattro giorni. La mia presenza un po’ ovunque è un segno di estrema riconoscenza verso il popolo.
Non è una pressione mediatica?
No assolutamente! Ci sono interventi miei, di altri sindaci delle zone limitrofe, che intervengono a nostro favore e questo ci consente di instaurare buoni rapporti con i paesi vicini.
Quanto è importante curare questi rapporti?
Credo che sia molto importante. Nella mia legislatura questo cosa l’ho affermata molto, c’è stata molta attenzione su questo punto. E’ importante avere buoni rapporti con i paesi vicini, perché come si suol dire, il vicino di casa è come un parente stretto, perché pure se non si è legati da rapporti di parentela, il vicino di casa è quello che ti è vicino notte e giorno, quello che ti viene a soccorrere se ne hai bisogno, se non ti senti bene di notte lo chiami e lui corre…
Come si potrebbe instaurare questo rapporto di mutuo soccorso tra Striano ed i paesi confinanti?
In qualsiasi modo. Per esempio se si rompe una macchina dei vigili che si rompe, se abbiamo una manifestazione importante possiamo chiedere i vigili ad un paese vicino, per dirne qualcuna … così come noi siamo stati a dare una mano quando c’è stata la sciagura a Sarno nel maggio del novantotto.
Quindi in casi del tutto eccezionali?
In casi eccezionali o i casi di buoni rapporti.
L’ipotesi invece di consorziare i comuni per ottenere maggiori servizi per i cittadini?
Anche questa ipotesi si può vagliare, credo sia una bella idea, si potrebbe fare.
Se invece dovessi identificare una cosa che non rifaresti nei tuoi cinque anni di amministrazione?
Non darei la possibilità di fare il consigliere comunale a qualche persona.
Quindi le colpe sono degli altri?
No, sono anche mie, perché sono io che li ho candidati. Abbiamo bisogno di persone che abbiano coerenza.
Mi aspettavo che ammettessi le tue colpe sulla gestione della fornitura idrica a Striano, viste anche le critiche di Tullio Rega e della dott.ssa Sosto sulla vicenda, invece no?
Hanno criticato qualcosa che ci è stato imposto dalla legge. Hanno criticato il nostro trasferimento alla GORI, che è avvenuto per legge. Noi dovevamo per forza di cose passare alla GORI e poi inevitabilmente non potevamo più tirarci indietro.
Quindi tutti i comuni, son passati alla GORi?
Si tutti i comuni, tranne qualcuno che sta facendo la battaglia nei tribunali, ma credo che questa battaglia alla fine sia tempo perso. Quello che chi mi ha succeduto avrebbe dovuto fare, era di imporre alcune cose alla GORI. La GORI è una società per azioni, al cinquantuno per cento gestita dagli enti pubblici, ma che comunque ha bisogno di fare introiti, quindi dove più possono guadagnare lì guadagnano. Se c’è qualcuno che li controlla e che gli tiene il fiato sul collo, loro inevitabilmente si sentono alle strette, per cui possono anche scendere a qualche compromesso con l’amministrazione, chiedendo di far pagare di meno, chiedendo di abbassare il costo del contatore; se invece non c’è nessuno che li controlla, questi vanno a ruota libera.
La scelta della GORI è stata opportuna, mentre la gestione successiva è stata sbagliata?
Io non dico questo. Loro hanno ritenuto opportuno gestire così la cosa, quindi secondo loro hanno gestito bene, anche se io non avrei gestito così.
Qual è invece la cosa che rifaresti da subito o magari da cui ripartiresti?
Ripartirei dall’instaurare un immediato rapporto e dialogo con la gente, subito! Sistemare immediatamente quello che c’è da sistemare, aprire nuovamente le porte del comune, perché le porte del comune sono chiuse da tre anni.
Magari aprire anche i cancelli della villa comunale che tra l’altro non è stata mai ultimata?
Non è stata mai ultimata e non ne conosco il motivo, così come non sono state ultimate tante cose. Anche i lavori del basolame vanno seguiti, non possono essere lasciati a se stessi. Chi era preposto a fare il consigliere comunale avrebbe dovuto seguire questi lavori.
Adesso dovrebbe seguirli il commissario, invece?
Il commissario sta facendo la sua gestione.
Come dovrebbe?
Quello che sta facendo è nei poteri di un commissario straordinario, ma credo che stiano facendo cose che dovrebbe fare l’amministrazione.
Cosa toccherà gestire ai futuri politici, visto che i commissari stanno affrontando un po’ tutte le problematiche riguardanti il paese?
Appunto ribadisco che stanno affrontando problematiche che spetterebbero ad un’amministrazione. Non so cosa resterà da gestire. Noi facciamo questa grande corsa, ma siamo dei folli. Chi si candida a sindaco è un folle, perché non andrà a gestire nulla! Perdere un anno in politica, significa perdere dieci anni nella vita normale.
La critica verso l’operato del commissario unisce tutti voi politici locali, ma visto che questo operato secondo voi lascerà un segno sul paese, non vi siete riuniti tralasciando le vostre posizioni e contrapposizioni, per fare un fronte unico e poter dibattere con i diretti interessati di questo vostro disappunto? Non sarebbe stato il caso di dimostrare l’umiltà di cui si parlava prima, per il bene del paese?
Tutelare tutti noi, rispetto a ciò che domani andremo a gestire, non ha senso, ma tutelare i cittadini ha un senso. C’è qualcuno che fa finta di voler dialogare sulla possibilità di andare dal commissario per presentare una protesta. Quello che regna è sempre l’individualismo, che ci condanna; non c’è spirito di squadra e questo è un grosso errore. Io se vedo che una cosa è sbagliata, vado in sezione, lo dico ai miei amici, ed i miei amici l’indomani mi accompagnano dal commissario denunciando ciò che non funziona.
Ma sappiamo che è l’unione che fa la forza…
E’ vero che l’unione fa la forza, ma se qualcuno vuole fare l’individualista oppure l’opportunista, io con questa gente non ci dialogo, ma preferisco andare soltanto con i miei.
Quindi gli interessi personali si antepongono a quelli dei cittadini?
Probabilmente c’è chi antepone agli interessi dei cittadini, i suoi interessi e queste persone per me non possono fare politica, devono stare fuori dalla politica.
Parliamo invece di quella che sarà la vostra campagna elettorale, il lancio della vostra campagna elettorale. Ma facciamo prima un passo indietro. L’ultima tornata elettorale con te sindaco uscente, rimasi allibito rispetto ad una scelta, definiamola pure mediatica : in campagna elettorale diffondeste una brochure su cui era illustrato il vostro programma; per quella brochure, però, riteneste opportuno scattare una foto di gruppo non a Striano, ma tra il verde di una paese vicino. Come arrivaste a questa decisione?
E’ stato un errore gravissimo, anche perché ci ha portato male quella foto.
Un sindaco uscente, che con il gruppo con cui si ricandida, scatta una foto promozionale per la campagna elettorale, fuori da Striano, sembra quasi un voler nascondere ciò che c’è stato in cinque anni, non trovi?
Dovevamo fare la foto rapidamente, il fotografo era impegnato e nella villa comunale non ricordo in quei giorni cosa ci fosse, da impedire la possibilità di scattare una foto di gruppo.
Ma era l’unico posto possibile la villa comunale?
No non era l’unico posto. Diciamo pure che fu un errore da non ripetere.
E per la prossima campagna elettorale, dove farete la foto di gruppo?
Sicuramente non sotto l’Arco, perché porta male anche lì.
Cosa pensi della stazione dell’alta velocità?
La Vesuvio-Est è una grande opportunità ed io ho partecipato anche a qualche convegno che è stato fatto recentemente; per restare in tema, è un treno che passa e dobbiamo prenderlo. Se non prendiamo questo treno, facciamo un grave errore. Questa stazione è una manna dal cielo. Può essere una grande opportunità per il paese e a maggior ragione ha bisogno di una grande stabilità politica, perché se così non è, purtroppo queste opere sovra comunali divengono soltanto delle cattedrali nel deserto. Secondo me sono stati scelti i migliori tecnici del mondo per questo progetto, che lavorano internamente all’area interessata da questa grande opera, sta al futuro sindaco, alla futura amministrazione, lavorare fuori da quest’area, perché i tecnici che si occupano della stazione del territorio circostante se ne fregano poco.
Ma la stabilità di un’amministrazione, è molto più importante della qualità?
La stabilità scaturisce dalla qualità. Noi siamo un gruppo numeroso che è disponibile ad integrare ulteriori competenza, anche di tecnici che possano occuparsi direttamente di tematiche come quelle legate alla stazione Vesuvio-Est.
Del vostro gruppo numeroso, fa ancora parte l’ex assessore Soviero, visto che si è vociferato di screzi tra di voi?
A me risulta di si. Non parliamo di screzi. Quando c’è democrazia, c’è dialogo, c’è confronto. Gli amici che mi sostenevano, mi sostengono; siamo come eravamo, si possono tranquillizzare gli avversari politici.
La presenza delle donne nel vostro gruppo, è numerosa?
Le donne si sono.
Nella prossima campagna elettorale, non potranno mancare le promesse legate alla palestra polivalente, ormai divenuta tematica indispensabile di ogni campagna elettorale. Ho quasi l’impressione che non si voglia risolvere quel problema, perché così la politica si garantisce sempre qualcosa da promettere. Voi cosa prometterete in merito?
Fornisco un’anticipazione al sito strianomavero : su questo tema, noi come gruppo, usciremo con qualcosa di specifico, prendendo degli impegni prendendoci delle scadenze precise.
La realizzazione a Striano, da parte di un privato, di una struttura sportiva polifunzionale, va in conflitto con la realizzazione della palestra polivalente in via Monte?
Assolutamente no! Sono due cose distinte e separate.
Ritieni che non si siano mai incrociate queste strade?
Non credo proprio che ci sia stato un intreccio o un incrocio tra l’una e l’altra cosa, tra il pubblico ed il privato.
Le tue aspirazioni politiche le hai ricercate nei vari partiti a cui sei stato iscritto?
La mia prima esperienza politica l’ho fatta con la Democrazia Cristiana; dopo sono stato con l’UDEUR di Mastella, poi Forza Italia ed ora il PDL.
Come è venuta fuori l’idea di iscriverti al partito di Mastella e non l’UDC?
Diciamo che l’UDEUR è stato un susseguirsi della Democrazia Cristiana. Stimo molto Casini e lo ritengo uno dei politici che in Italia merita un credito spettacolare.
Ti senti più vicino a Casini o a Berlusconi, viste le tue radici nella DC?
A Berlusconi. Casini deve ritornare nel PDL.
Deve ritornare nonostante la leadership di Berlusconi?
La leadership di Berlusconi non è eterna. Io ammiro molto Casini e ritornando nel PDL lui rappresenterebbe quella parte di moderati che ci vuole nel PDL.
Ho quasi l’impressione che tu voglia cambiare nuovamente tessera…
Non sono un volta gabbana! Io sono stato con la Democrazia Cristiana e con Clemente Mastella. Adesso siano tutti nel PDL, sicuramente non nel PD.
Come giudichi a livello nazionale e locale quello che sta accadendo nel PD?
A livello nazionale, penso che sia un pateracchio quello che sta succedendo nel PD. Non si riesce a trovare una soluzione su nulla, il segretario nazionale che si è dimesso, un altro che si è candidato ed è stato eletto e credo che sull’attuale segretario del PD nazionale non sia il caso neppure di parlare.
Però qualche parola sul segretario del PD locale, andrebbe spesa…
Il segretario del PD locale è stato candidato con me due anni fa; è una persona che merita rispetto e stima, una persona perbene.
Perché ha cambiato strada secondo te?
Perché ha le sue ideologie politiche.
Che adesso divergono dalle tue?
Non direi che divergono. Lui appartiene al PD. È il segretario locale, ha fatto le sue scelte.
Quanto influirà l’identificazione politica alle prossime elezioni comunali?
Penso nulla!
Non è paradossale questa cosa? Io stento ad accettarla. I colori politici rappresentano l’ideologie delle persone, ma in queste circostanza si mette da parte la propria identità. Come giustifichi ciò?
Non influirà per nulla! Io ho tanti amici nel PD che mi votano pur appartenendo io al PDL, così come non mi votano tanti amici del PDL. Se il colore politico influenzasse le elezioni amministrative credo che noi usciremmo con dei simboli di partito.
Tullio Rega, iscritto al PDL, nel nostro incontro ha dichiarato di essere contro la politica di Israele, mentre il PDL appoggia in pieno le azioni di Israele, di essere contro la riduzione delle intercettazioni telefoniche varata dal Ministro Alfano, mentre tale legge sembra essere il fiore all’occhiello dell’attuale governo. Tu da iscritto cosa ne pensi? Si può essere iscritto ad un partito e pensarla in maniera così diversa?
Questo rappresenta la grande democrazia del nostro partito, cioè che ognuno giustamente dice la sua.
Cioè farne parte e pensare il contrario, questa è la democrazia?
No, ma farne parte e dire la propria. Dipende anche da come si dicono le cose. Farne parte e magari fare delle osservazioni su cose che non ti sembrano giuste.
Cosa pensi delle risorse economiche stanziate dal governo per la ricostruzione di Gaza, dopo i bombardamenti?
Credo che siano grandi operazioni di umanità. L’Italia ha una posizione importante nelle operazioni di umanità. Credo che su Gaza il presidente Berlusconi abbia fatto un investimento con poco ritorno.
Ma come giudichi quello che è accaduto prima? Bombardamenti a tappeto, bombe al fosforo bianco, bambini uccisi indiscriminatamente …
Quella è una cosa impossibile da condividere. E’ stata una cosa abominevole.
Non sarebbe stato giusto fermare prima, quegli attacchi, invece di inviare dopo i soldi per la ricostruzione, quasi ci fossero degli interessi?
Non credo che il governo italiano abbia permesso di abbattere o abbia consentito l’utilizzo delle bombe al fosforo. Credo che anche in quell’occasione il governo italiano abbia preso una posizione ferma contro questo sterminio in atto a Gaza.
A dir il vero, non è apparsa questa posizione contro Israele che tu dici.
Forse qualche membro del governo ha voluto tenere in sordina questa situazione e questa cosa è stata sbagliatissima. Come in tutti i partiti, c’è qualcosa da condannare.
In conclusione di questo incontro, cosa ti senti di dire?
Dico grazie a strianomavero, perché è un mezzo importante che raggiunge tanti giovani e tutti coloro hanno un pc casa per potersi collegare con il vostro portale. Vi ringrazio per questa intervista durante la quale credo che abbiamo affrontato grandi temi relativi alla campagna elettorale a cui ci avviciniamo, sperando però di avere altri tipi di incontri con il vostro portale, in modo da confrontarci anche diversamente.
Cosa intendi per altri tipi di incontri?
Spero che avremo altri momenti di discussione, di dialogo, di confronto, durante la campagna elettorale. Dico ai cittadini, in aggiunta, di essere sereni e credo che questa volta il popolo strianese voterà veramente con tanta intelligenza, perché i nostri cittadini non possono permettersi né di avere un commissario prefettizio, né possono permettersi di avere un’amministrazione che non amministra, ma hanno bisogno di una grande stabilità politica.
Intervista realizzata sabato 14 marzo 2009 presso gli uffici della Antonio Del Giudice S.n.c. in via Foce a Striano.